
Cittadinanza Italiana: Le Nuove Regole della Riforma Strizzano l’Occhio alla Residenza e ai Legami Effettivi
ROMA – La cittadinanza italiana è da sempre un traguardo ambito, ma le recenti modifiche normative introdotte dalla Legge n. 74/2025 hanno alzato l’asticella per chi aspira a diventare italiano. La riforma mira a rafforzare il legame effettivo con la nazione, introducendo requisiti più stringenti, in particolare per i nati all’estero e i minori figli di naturalizzati.
Le Vie Tradizionali di Accesso
La normativa conferma i canali principali per l’ottenimento della cittadinanza, sebbene ora siano soggetti a nuove condizioni:
- Iure Sanguinis: Per discendenza da un cittadino/a italiano/a.
- Matrimonio: Con un cittadino/a italiano/a.
- Naturalizzazione: Dopo un periodo di residenza legale in Italia.
- Nascita sul Territorio: Solo in specifiche e limitate circostanze.
- Adozione: Di un minore straniero da parte di un cittadino/a italiano/a.
Stretta sullo Iure Sanguinis: Non Più Automatico
La novità più rilevante riguarda la trasmissione per discendenza (iure sanguinis). La L. n. 74/2025 ha introdotto limiti più stringenti per i figli nati all’estero con doppia cittadinanza. Il genitore italiano (anche se naturalizzato) di un figlio nato fuori dai confini nazionali non trasmette più automaticamente la cittadinanza italiana. L’acquisto è ora condizionato alla dimostrazione di determinati requisiti aggiuntivi, sancendo un passaggio da un diritto automatico a uno subordinato a prove di connessione effettiva.
Requisiti Comuni: Residenza, Reddito e Lingua
Per la concessione della cittadinanza per Naturalizzazione (residenza), il percorso è diventato più esigente:
- Residenza: È richiesta una residenza effettiva e continuativa in Italia. Il periodo standard è di 10 anni, ma può variare in base alla tipologia di richiedente.
- Reddito: L’interessato deve dimostrare il possesso di redditi sufficienti al proprio mantenimento e a quello del proprio nucleo familiare. La soglia minima è fissata a € 8.263,31 per il solo richiedente.
- Lingua Italiana: È indispensabile la conoscenza della lingua a un livello non inferiore al B1 (intermedio).
- Legalità: Resta fondamentale l’assenza di condanne penali o di procedimenti penali in corso.
L’Impatto sui Figli Minori di Naturalizzati
La riforma ha avuto un impatto significativo sull’acquisto della cittadinanza per i figli minori di cittadini stranieri che si sono naturalizzati, soprattutto se nati all’estero.
Non basta più la sola convivenza con il genitore naturalizzato. Ai fini dell’acquisto della cittadinanza da parte del minore, il genitore deve ora soddisfare un triplice requisito temporale, che dimostri la stabilità del suo status e della sua residenza in Italia:
- Residenza del Genitore Pre-Nascita: Essere stato residente in Italia da cittadino italiano per almeno 2 anni prima della nascita del minore.
- Residenza e Convivenza del Minore: Il minore deve essere residente in Italia e convivente con il genitore per almeno 2 anni continuativi (o dalla nascita, se ha meno di 2 anni) al momento del giuramento.
- Residenza Post-Acquisto: Il genitore deve impegnarsi a risiedere in Italia per almeno 2 anni continuativi anche dopo l’acquisto della cittadinanza italiana da parte del figlio.
Tuttavia, va notato che questa nuova disposizione è al centro di dibattiti e diverse interpretazioni, rendendo cruciale l’analisi specifica di ogni singolo caso.
Cittadinanza per Matrimonio: Focus sulla Stabilità Familiare
La via per matrimonio mantiene alcune specificità. In questo caso, il richiedente non è tenuto a dimostrare il requisito reddituale. Si concentra invece sulla stabilità del rapporto e della residenza:
- Residenza Legale: Sono richiesti due anni di residenza legale in Italia con il coniuge italiano dalla data del matrimonio (o dalla data di naturalizzazione del coniuge). Il periodo si allunga a tre anni se si risiede all’estero.
- Dimezzamento dei Termini: In presenza di figli nati o adottati dalla coppia, i termini di residenza si dimezzano.
- Validità del Matrimonio: Al momento dell’adozione del decreto, il matrimonio deve essere ancora valido. Non devono essere intervenuti scioglimento, annullamento, cessazione degli effetti civili, né deve sussistere la separazione personale tra i coniugi.
Tempi di Attesa
Per entrambe le tipologie di domanda (matrimonio e residenza), i tempi di lavorazione previsti vanno da un minimo di 24 mesi a un massimo di 36 mesi.
Il Requisito Linguistico B1: La Prova dell’Integrazione
Il requisito di conoscenza della lingua italiana al livello non inferiore al B1 (livello intermedio) è ormai un pilastro fondamentale per l’ottenimento della cittadinanza, sia per matrimonio che per residenza (naturalizzazione). Sebbene questa norma sia stata introdotta con un precedente decreto del 2018, la recente riforma (L. n. 74/2025) ne conferma la centralità, evidenziando come l’integrazione passi necessariamente attraverso la padronanza della lingua.
Che Cosa Significa Livello B1?
Il livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per la Conoscenza delle Lingue (QCER) attesta che l’interessato è in grado di:
- Comprendere i punti essenziali di argomenti familiari che riguardano la scuola, il tempo libero, ecc.
- Gestire situazioni che si possono presentare viaggiando in Italia.
- Produrre testi semplici e coerenti su argomenti familiari o di interesse personale.
- Descrivere esperienze, avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni, e fornire spiegazioni brevi su opinioni e progetti.
In sostanza, il B1 certifica una competenza linguistica di soglia che permette al cittadino straniero di interagire in modo sufficiente e autonomo nella vita quotidiana italiana.
Come si Comprova il Livello B1?
La conoscenza della lingua deve essere dimostrata attraverso una documentazione ufficiale. Le vie principali per adempiere a questo requisito sono:
- Certificazione Linguistica: Bisogna presentare un certificato di livello B1 rilasciato da uno degli enti certificatori riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Gli enti più noti sono:
- Università per Stranieri di Siena (certificazione CILS B1 Cittadinanza).
- Università per Stranieri di Perugia (certificazione CELI 2 Cittadinanza).
- Università Roma Tre (certificazione CertIT B1).
- Società Dante Alighieri (certificazione PLIDA B1).
Nota bene: Molti di questi enti hanno sviluppato test specifici (spesso denominati “Cittadinanza”) che si concentrano sulle abilità richieste per l’iter burocratico, distinguendosi leggermente dagli esami B1 standard.
- Titolo di Studio: In alternativa, l’interessato è esentato dalla certificazione se possiede:
- Un titolo di studio (come la licenza media, il diploma, ecc.) conseguito presso un istituto di istruzione pubblico o paritario italiano.
- Un Permesso di Soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (che già richiede il superamento del livello A2, ma non esenta dal B1 per la cittadinanza, salvo diverse specifiche interpretazioni).
Le Eccezioni al Requisito Linguistico
È importante sottolineare che la Corte Costituzionale (con la Sentenza n. 25/2025, in linea con l’informazione fornita dalle fonti) ha stabilito che non sono tenuti a sostenere il test di lingua coloro che presentano gravi e certificate limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico dovute a età, patologie o disabilità. In questi casi, è necessaria una certificazione rilasciata dalla struttura sanitaria pubblica competente.
In sintesi, il B1 non è un semplice adempimento formale, ma il presupposto concreto di un’integrazione riuscita nella società italiana.
Fonte: Patronato Acli Sede Centrale – Via Marcora, 18/20 00153 ROMA


