
Passeggiate nel cuore della storia trentina.
Fonte: Giordana Detassis, consigliere Ufte.
Visita guidata a Castel Valer:
Ottima partecipazione e soddisfazione alla giornata dedicata alla visita a Castel Valer, al pranzo in compagnia e alla visita del convento di Sant’Antonio a Cles. Sotto le fotografie trovate informazioni e curiosità.
L’eccezionalità di Castel Valer deriva dalla straordinaria integrità degli arredi, dei rivestimenti, dei pavimenti e delle decorazioni, dagli interni paragonabili soltanto a quelli dei castelli di Thun, Bragher e Castelfondo. Tra gli ambienti si ricordano per l’eccellenza l’appartamento Madruzziano, che ospitava i soggiorni estivi del principe vescovo Carlo Emanuele Madruzzo, e il salone di Ulrico.
Purtroppo nelle camere interne, seppur visitabili, non si può fotografare ma alcune curiosità al riguardo ve le vogliamo raccontare.
Non ci sono leggende su fantasmi o donzelle rinchiuse nella torre a Castel Valer, ma il castello conserva tante storie di famiglia, che anche il Conte Ulrico amava raccontare. La storia di Peter Spaur, ad esempio, zio del conte Ulrico, ufficiale degli Alpini caduto sul fronte russo nel gennaio del 1943. I conti hanno deciso che la sua stanza dovesse rimanere sempre uguale e come l’aveva lasciata, a perpetua memoria dello zio mancato in guerra.
Su un tavolino vi è ancora il sigaro che iniziò a fumare prima di partire per il fronte: “questo lo finisco quando torno”, disse.
E la spinetta nel salone di rappresentanza?
Il conte Ulrico sosteneva che potesse averci suonato sopra Mozart, anche se questa ipotesi non è confermata. Quel che è certo è che Mozart ha composto una messa in omaggio alla famiglia, e nello specifico la compose per Ignaz Spaur, vescovo di Innsbruck, il cui ritratto è conservato proprio vicino al clavicembalo.
Che combinava Julius spar nel salone di rappresentanza a fine 1800?
Iil salone non è sempre stato curato come ora. Fra le altre storie, il Conte Ulrico amava raccontare anche quella di Julius Spaur, un suo antenato che, per un periodo, sfruttò l’ampio spazio del salone per giocare a tennis. Nel 1891 il proprietario del Castello di Sopra, Julius Spaur, acquista da un altro ramo della famiglia il Castello di Sotto e, trovando il salone abbastanza libero, ci installa un campo da tennis, non regolamentare ma comunque funzionante. Le righe rosse in parte sono ancora visibili sul pavimento del salone sono state dipinte con sangue di bue. Sarà comunque lo stesso Julius ad avviare lavori di sistemazione nel castello, e a ricomprare arredi venduti in precedenza.
















Visita guidata alla Trento Medievale.
L’UFTE, con la sua consueta attenzione al patrimonio culturale locale, ha organizzato una visita guidata che ha riscosso un grandissimo successo, portando i partecipanti alla scoperta di una Trento medievale affascinante.
Trento ha vissuto il 11 gennaio scorso un’immersione unica nel suo passato medievale. La visita guidata, condotta dallo storico locale Fiorenzo Pojer, ha registrato il tutto esaurito, a testimonianza del grande interesse dei cittadini e dei turisti per la storia della città.
Pojer, con la sua passione e competenza, ha guidato i partecipanti attraverso un affascinante percorso alla scoperta di una Trento medievale, ricca di misteri e aneddoti poco conosciuti. Le stradine del centro storico, i palazzi storici e le piazze si sono trasformate in un palcoscenico vivo, dove la storia ha preso forma sotto gli occhi dei presenti.
Trento medievale: un tesoro nascosto tra le vie della città.
Trento, nel suo cuore medievale, cela un’anima ricca di storia, arte e misteri che aspetta solo di essere scoperta. Se ti affascinano i vicoli stretti, i palazzi antichi e le storie che si nascondono dietro ogni pietra, allora sei nel posto giusto.
Si parte da piazza Duomo.
Un falso storico. La lapide dichiara che qui è nato Cesare Battisti. Ma poco lontano (vedi foto seguente) su una casa molto più umile troviamo un’altra lapide che dichiara la stessa cosa! Per interesse politico si era deciso di farlo nascere in una casa più signorile.
1. Questa la lapide sulla vera casa natale di Cesare Battisti.
2. La porta medievale della vera casa medievale di Cesare Battisti.
3. La medievale torre della Tromba. L’origine del suo nome non è documentata ma documentata e’ l’origine dei fori che si vedono nella parte alta. Erano gli agganci dei ponteggi utilizzati per erigerla. Nel medioevo si badava più alla praticità che all’estetica e non si è sentita l’esigenza di nasconderli.
4. Il vicolo dei birri è una delle strade più antiche della città e deve il suo nome al fatto che qui per secoli vi ha avuto sede la polizia del Principato Vescovile, chiamati “birri”. I cittadini attraversavano questo vicolo appartato solo per questioni giudiziarie e giuridiche. Al numero 7 venivano fatte le denunce, avvenivano gli arresti e venivano trattenuti gli imputati in attesa di giudizio.
5. Il Duomo di Trento: Un capolavoro dell’architettura romanica, testimone del Concilio di Trento. Ammira la facciata imponente e l’interno ricco di sculture e affreschi.
6. La porta del Duomo voluta da Bernardo Cles per permettere l’entrata in chiesa delle processioni degli alti dignitari provenienti dal castello del Buonconsiglio direttamente dalla piazza.
7. Lo stemma della famiglia Thun su palazzo Pretorio. Nato come palazzo di abitazione del principe vescovo e’ diventato poi palazzo del pretore quando i principi vescovi hanno destinato a loro abitazione il castello del Malconsiglio (rinominato, per motivi di etichetta, del Buonconsiglio).
8. La torre civica, sede delle prigioni della città.
9. Il rosone che dà sulla piazza Duomo. La caratteristica che lo rende di pregio è che con le sue decorazioni vuole ricordare al popolo che la fortuna e’ una ruota che gira. I dodici raggi raffigurano le ore, l’immagine in alto rappresenta la fortuna con due coppe nelle mani, le statue sulla circonferenza la salita e poi la caduta dell’uomo che si affida ad essa. Sul lato destro salgono verso l’alto mentre sul lato sinistro le statue cadono a testa in giù verso il basso.
10. L’entrata principale del Duomo, quando e’ stato costruito, dava su una piccola piazza e per questo Bernardo Cles aveva deciso di valorizzare e rendere più importante la porta che dava sulla piazza grande. Altra particolarità della nostra chiesa è che possiede porte su tutti i 4 lati.
11. L’interno del Duomo presenta 3 navate molto alte. Sono dovute ad una modifica del progetto già in corso d’opera per seguire lo stile gotico diventato di moda in quel periodo. Il progetto infatti era nato in stile romanico, quindi con volte molto più basse. L’altezza permette di avvicinarsi di più a Dio.
12. Una delle due scale interne del Duomo. Anche queste hanno presentano una loro unicità architettonica. Infatti rispetto alla tradizione del periodo anziché andare verso l’altare sono direzionate verso il fondo della chiesa.
13. A sinistra la tomba di Thun, ora vuota, era stata costruita prima della sua morte e infatti non ne riporta la data. Dietro, a lato e sopra 3 dipinti, di tre epoche diverse, di San Cristoforo. Era molto venerato in un periodo in cui la morte improvvisa non era rara perchè condonava i peccati a chi lo pregava.
A destra il coperchio del sepolcro di Roberto Sanseverino D’Aragona, combattente nella battaglia di Calliano e morto per mano dei Tirolesi che riuscirono a respingere i veneziani. Nella scultura da notare la lancia rotta in mano al condottiero e il leone morto e a testa in giù al suo fianco.
14. La statua della Madonna degli annegati che originariamente si trovava all’esterno della chiesa. Davanti a lei venivano messi i corpi dei morti trovati nell’Adige in attesa di riconoscimento. Ora si trova all’interno del Duomo per proteggerla dalle intemperie. Curiosità: provate a guardare la foto rovesciata. Il braccio la cui mano tiene la mela diventa un serpente. Il significato simbolico è che il bambino si “mangia” il peccato.
15. La cappella del Crocifisso, aggiunta alla chiesa nel 1682 per volere del principe vescovo Francesco Alberti Poja per ospitare il crocifisso e come sua futura cappella funebre.
16. La porta meridionale carica di significati simbolici: il nodo doppio a indicare l’unione fra cielo e terra. Da notare che oltre che sulla colonna del portale troviamo il nodo anche su un’unica colonnina sopra al portale, quella esattamente al centro della porta. Anche la porta è simbolica così alta e stretta.
17. La torre medievale del Massarello o Arcidiaconale, ora mozzata e di pianta rigorosamente rettangolare rappresenta il centro del sistema fortificato della contrada di Borgonuovo.
Fu sede dell’arcidiacono Martini Neideck e durante tutto il Concilio fu dimora del segretario generale e compilatore degli atti Angelo Massarello da Sanseverino vescovo di Telese.























18. Uno dei pochi tratti di mura medievali ancora visibili si trova tra piazza Fiera e le androne. Le mura erano merlate per motivi di difesa. Il tipo di merlatura e’ a nido di rondine a dichiarare che il principe vescovo era un ghibellino e quindi a favore dell’imperatore e non del papato.
19. Castel vecchio, la parte medievale del castello del Buonconsiglio. Nato come castello di difesa della città ha subito varie modifiche ben visibili nelle merlature.
20. I giardini del castello e in fondo la torre medievale dell’Aquila. Anche questa torre è stata rimaneggiata nei secoli. Nata distante dal castello è collegata allo stesso tramite ponti in legno nel tempo e’ stata unita all’edificio principale tramite un corridoio coperto. L’interno della torre è tutto affrescato con scene di vita medievale di grande interesse storico.
21. Il Magno Palazzo, costruito vicino a Palazzo Vecchio da Bernardo Cles quando era principe vescovo.
Bernardo Cles fu un grande studioso, un intellettuale con una visione molto moderna e aperta.
22. Nella torre dei Falchi i falconieri del palazzo tenevano e allevavano i rapaci.
23. Castel Vecchio costruito sulla roccia tagliata per ricavarne il materiale da costruzione per il castello e la città. Sulla costruzione si vedono la loggia veneziana e gli spalti da difesa.
L’entusiasmo del pubblico ha contagiato anche lo stesso Pojer, che ha arricchito la narrazione con dettagli inediti e curiosità che hanno reso l’esperienza ancora più coinvolgente. Dalle leggende ai fatti storici, ogni angolo della città ha rivelato un pezzo di un puzzle complesso e affascinante.
Il sold out della visita guidata è un chiaro segnale del crescente interesse per il patrimonio culturale di Trento e della voglia di riscoprire le proprie radici. L’iniziativa conferma l’importanza di valorizzare il patrimonio storico e di proporre eventi di alta qualità, capaci di attrarre un pubblico vasto e variegato.
L’UFTE, con questa iniziativa, ha voluto offrire ai cittadini e ai turisti l’opportunità di conoscere più da vicino la storia della città, svelando aneddoti e curiosità che hanno reso la visita ancora più coinvolgente.