Dal Trentino

TRENTINO ALTO-ADIGE: LA FIABA ALPINA DI CHIUSA

Fonte: (NoveColonneATG)

Bolzano – L’aria fresca che profuma di resina e pane appena sfornato. Le case color pastello che sembrano uscite da una fiaba alpina. I tetti spioventi carichi di neve d’inverno, di fiori d’estate.

Chiusa è un borgo che incanta a prima vista, ma che rivela la sua vera anima solo a chi sa prendersi il tempo per ascoltare. Il fiume Isarco scorre veloce ai piedi del paese, il suo mormorio costante fa da colonna sonora alle giornate.

Nelle vie lastricate, ogni negozio è una scoperta: botteghe di scultori del legno che intagliano madonne e animali con precisione millimetrica, panetterie dove il pane di segale viene ancora cotto in forni a legna, enoteche che custodiscono bottiglie di Gewürztraminer come fossero tesori. La chiesa dell’Assunta domina il borgo con il suo campanile a cipolla, mentre più in alto, arroccato su uno sperone di roccia, il monastero di Sabiona veglia su tutta la valle. Salire fino a quel santuario è un pellegrinaggio laico che regala panorami mozzafiato: Chiusa vista dall’alto è un puzzle perfetto di tetti, vicoli e piccoli orti ordinati.

D’inverno, quando la neve ammanta tutto, il borgo diventa ancora più magico. Il mercatino di Natale illumina la piazza principale con luci tremolanti, il profumo di vin brulè e krapfen caldi avvolge i visitatori, mentre in lontananza si sentono gli schiocchi ritmici delle fruste degli “Schnalzern”, un’antica tradizione che annuncia l’avvento del Natale. Una delle leggende più note racconta di un passaggio segreto che dal monastero di Sabiona condurrebbe fino alla riva dell’Isarco. Secondo il racconto, una monaca fuggitiva lo avrebbe percorso di notte, guidata dalla luce di una candela che non si spegneva mai. Anche il bosco
sopra Chiusa, denso e quasi mistico, è teatro di storie antiche: si narra che sia abitato da una creatura chiamata “Der Wilde Mann”, l’Uomo Selvaggio, spirito della foresta che appare solo a chi rispetta la natura. Chiusa è anche sede di uno dei festival più particolari dell’Alto Adige, il Gassltörggelen, che ogni autunno riempie le vie del borgo di musica, castagne arrostite e vino novello, celebrando l’amicizia e il raccolto.


COME ARRIVARE: Chiusa è facilmente raggiungibile in auto percorrendo l’autostrada A22 del Brennero fino all’uscita di Chiusa/Val Gardena. Da lì, pochi minuti di strada portano al centro del borgo. In treno, la stazione di Chiusa si trova lungo la linea del Brennero, ben collegata con Bolzano, Bressanone e Verona. Per chi arriva in aereo, gli scali più vicini sono Bolzano (30 km), Innsbruck (a nord, circa 100 km) e Verona Villafranca (a sud, circa 180 km).


ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Nei dintorni di Chiusa si snoda un paesaggio alpino ricco di storia e natura. Da non perdere è Bressanone, elegante cittadina con il suo Duomo barocco e l’abbazia di Novacella, famosa per la produzione vinicola. A breve distanza si trovano le Dolomiti della Val di Funes, patria di Reinhold Messner, con sentieri spettacolari e viste sul gruppo delle Odle.

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