Ferie alcune di vecchia data.

19 marzo San Giuseppe è la festa del papà, ma per i trentini appassionati di piante e fiori con la fiera di San Giuseppe “era” pure l’inizio della primavera.

Fiere che oramai per via dell’emergenza sanitaria non se ne vedono più, ma vorrei ricordarne alcune di vecchia data, come quella “de San Lorenz” il 10 agosto e si svolgeva sul ponte del vecchio corso dell’Adige, (per capire meglio si può localizzarla tra la stazione delle corriere e via Pozzo) istituita nel 1488 fino al 1858 a solennizzare il ricordo della vittoria nella battaglia di Calliano sulla Repubblica di Venezia (1487) sembra, poi sostituita con quella “dele Zigole” (cipolle) in contrada Santa Maria Maggiore (ora via Cavour) nella quale si vendevano cipolle, aglio e altre verdure stagionali, fino a prima della Grande Guerra. C’era, ed era molto conosciuta allora, la “fera dei osei” in via della Roggia Grande nella parte all’ angolo con via Mantova, in cui si vendevano i ricercatissimi “cantarìni” (richiami) per i ròcoi (roccoli) ed altre specie di uccellini, tenuti nelle gabbiette fissate in bella mostra con dei chiodi sulle pareti.

Naturalmente cito anche la Casolara o “fera dele Zendro” (per via che si teneva il mercoledì delle Ceneri) con la vendita di soli formaggi. La “fera de San Vigili” (26 giugno) a cui era abbinata nello stesso giorno la grande tombola (in piazza Venezia). Quella “de Santa Cros” (Santa Croce) con il mercato di brente, zerle e soprattutto di scale il 3 di maggio, all’inizio in via Santa Croce nella parte davanti all’attuale Teatro Auditorium quindi col tempo spostata in piazza di Fiera e recentemente in piazza Duomo. All’elenco infine aggiungo la più desiderata dai bambini, ossia: la fiera di Santa Lucia il 12 e 13 dicembre, che alla fine dell’Ottocento si svolgeva con poche bancarelle “al Canton”, il famoso caratteristico crocevia con via San Pietro e Via del Suffragio e via San Marco.