
TRENTINO ALTO ADIGE: GLORENZA È UNA PICCOLA FORTEZZA DAL GRANDE CUORE
Bolzano – Passeggiare per Glorenza è un’esperienza che trascende il semplice viaggio; è come sfogliare un antico libro illustrato, un volume tascabile intriso di storia. Con appena 935 abitanti, di cui circa la metà protetta dalle sue mura secolari, questa piccola gemma altoatesina si staglia come una delle più minute città d’Europa, forse la più piccola in assoluto. Eppure, le sue dimensioni non devono trarre in inganno: in questo borgo ogni singola pietra custodisce un racconto, ogni scorcio invita a una pausa riflessiva.
Le Mura di Glorenza: Un Capolavoro di Fortificazione Tardo-Medievale
Il primo impatto visivo è offerto dalle sue mura, un abbraccio circolare che cinge la cittadina in una conservazione quasi miracolosa. Sette torri merlate, 350 feritoie, tre porte che sfoggiano ancora i battenti originali e un cammino di ronda percorribile definiscono una fortificazione unica nel suo genere. Da qui, lo sguardo si perde in viste intime e suggestive sui tetti a falde e sulle valli circostanti, offrendo un’immagine vivida di un borgo tardo-medievale rimasto intatto, quasi sospeso nel tempo.
Un Viaggio tra le Dimore Storiche e i Simboli Nascosti
Varcate le mura, ogni angolo di Glorenza si rivela una scoperta affascinante. Si susseguono case d’epoca adornate da bow-window affrescati, stemmi scolpiti, portoni istoriati e allegorie dipinte sulle facciate, come perle infilate in una collana. La Casa Frölich, con il suo raffinato erker e la meridiana decorata dagli stemmi di famiglia, si presenta come un elegante compendio dell’architettura rinascimentale. Sul retro, quasi come un ammonimento secolare, persistono frammenti dell’allegoria dei sette peccati capitali, con la sopravvivenza visibile dell’avarizia e della superbia.



Poco distante, i suggestivi portici conducono a Torre Flurin, una struttura severa e imponente che, nel corso dei secoli, è stata tribunale, prigione e dimora signorile, vegliando oggi silenziosa sul placido via vai dei visitatori. In Via Portici si affaccia anche la Casa del Balivo, i cui archi ogivali e i soffitti a volta testimoniano l’antico prestigio di chi vi dimorava. Non meno affascinanti sono gli edifici che un tempo appartenevano ai monaci certosini o ai signori feudali della Val Venosta, come Casa Gebhard con le sue finestre graffite, o la Hössische Behausung, incantevole con il suo delicato bovindo affacciato su Porta Malles. Vi è anche un’antica torre, la Kolben, passata dalle mani dei nobili a quelle di un mugnaio, a simboleggiare come le storie qui si tramandino non solo tra ceti, ma attraverso i secoli. Chi varchi Porta di Tubre, un tempo abitazione e poi ingresso principale del borgo, si immerge in un’atmosfera sospesa, dove tutto sembra mantenere un ordine lento, intimo, quasi che il tempo stesso abbia imparato a rispettare la bellezza intrinseca di questo luogo.
Come Raggiungere Glorenza e Altri Tesori del Territorio
Glorenza è agevolmente raggiungibile in auto percorrendo la SS40 che attraversa la suggestiva Val Venosta. Per chi preferisce il treno, la stazione ferroviaria più vicina è quella di Malles Venosta, ben collegata con Merano e Bolzano. L’aeroporto più prossimo è quello di Bolzano, situato a circa 90 km di distanza.
A breve distanza da Glorenza, si trova il celebre Lago di Resia, noto per il suo campanile sommerso che emerge dalle acque e per i suoi paesaggi mozzafiato, ideale per escursioni e per praticare sport all’aria aperta, arricchendo ulteriormente l’offerta turistica di questa affascinante regione.
Fonte: (NoveColonneATG)

