Dal Trentino

Il 13 novembre si celebra la “Giornata Mondiale della Gentilezza”

Il 13 novembre si celebra la “Giornata mondiale della Gentilezza”. La giornata mondiale della gentilezza è nata in Giappone grazie al Japan Small Kindness Movement, fondato nel 1988 a Tokyo, dove due anni prima si era costituito un primo gruppo di organizzazioni riunito nel World Kindness Movement (Movimento mondiale per la Gentilezza). E da lì, si è diffusa in tutto il mondo! In questo giorno bisogna promuovere l’attenzione e il rispetto verso il prossimo, la cortesia dei piccoli gesti, la pazienza, la cura, l’ascolto dei bisogni degli altri senza dimenticare i propri.

La gentilezza è cortesia, buona educazione, dire parole come grazie, per favore, prego e scusa. Ma la gentilezza è anche essere altruista, generoso e disponibile con gli altri. La gentilezza è una pratica di attenzione e buone maniere che rende migliori noi e gli altri per questo dovrebbe essere festeggiata ogni giorno.

“Essere gentili è un modo di essere sano ed equilibrato molto funzionale nei rapporti interpersonali, è un atteggiamento profondo che comprende generositàumiltà e disponibilità, nasce da una reale disposizione interiore che si si traduce però in fatti concreti.

Al giorno d’oggi viene molto esaltato il desiderio di imporsi sull’altro e la spinta a primeggiare attraverso la cosiddetta “sana aggressività”, sembra che chi è più arrogante o sgarbato si faccia notare di più e quasi che si debba usare una di queste “armi” per diventare qualcuno, per ottenere successo, per non farsi prevaricare dagli altri, ma siamo proprio sicuri che funzioni così?  La prepotenza o l’aggressività non sono le strade giuste da percorrere. Chi è veramente forte non ha bisogno di essere così presuntuoso, chi è veramente forte sa utilizzare l’intelligenza e il dialogo e non la coercizione o l’imposizione, chi è forte dentro si può permettere di essere dolce e gentile nei comportamenti.

Di fronte ad una gentilezza ci tranquillizziamo, un gesto o una parola gentili hanno il potere di far cadere le resistenze e i pregiudizi e sono in grado di liberare chi lo riceve dalle emozioni negative poiché si crea quell’empatia che ci rende più rilassati. Inoltre trattare bene l’altro favorisce l’armonia personale, il cervello libera endorfine, che hanno un effetto benefico sia dal punto di vista fisico che psicologico”. Federica Corsini.

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