Dal Trentino

NOVENA DI NATALE

COS’È, QUANDO NASCE E COSA SIGNIFICA

Non è una preghiera ufficiale della Chiesa cattolica ma rientra tra le pie pratiche popolari. Si celebra nei nove giorni precedenti la solennità del Natale, dal 16 al 24 dicembre. Comprende vari testi che vogliono aiutare i fedeli a prepararsi spiritualmente alla nascita di Gesù. Fu eseguita per la prima volta in una casa di missionari vincenziani di Torino nel Natale del 1720, nella chiesa dell’Immacolata

La Novena di Natale si celebra nei nove giorni precedenti la solennitàdel Natale cioè a partire dal 16 dicembre fino al 24. Comprende vari testi che vogliono aiutare i fedeli a prepararsi spiritualmente alla festa della nascità di Gesù.

LE ORIGINI STORICHE

La Novena del Santo Natale fu eseguita per la prima volta in una casa di missionari vincenziani di Torino nel Natale del 1720, nella chiesa dell’Immacolata che si trovava a fianco del Convitto Ecclesiastico che i missionari gestivano per la formazione del clero.

Padre Carlo Antonio Vacchetta (1665-1747)
il beato Sebastiano Valfré

Fra i missionari maggiormente stimati del Convitto vi era il padre Carlo Antonio Vacchetta (1665-1747), che era “maestro di sacre cerimonie e prefetto della chiesa e del canto”. Amico e frequentatore della casa dei missionari era il beato Sebastiano Valfré.

P. Carlo Antonio Vacchetta, prete della Missione (1665-1747) , nacque a Torino il 16 maggio 1665, compiuti gli studi umanistici, volle farsi religioso nella Congregazione della Missione da poco presente in città . Fece a Roma il noviziato distinguendosi per intelligenza, e fu ordinato sacerdote. Anticipato per motivi di salute il rientro a Torino nel 1687, gli fu assegnato l’incarico di procuratore perché non lo si pensava abbastanza robusto per le fatiche della predicazione.

Il Beato Valfrè nacque a Verduno, diocesi di Alba, il 9 marzo del 1629, da umile famiglia: quando il Duca Vittorio Amedeo II nel 1689 lo volle Arcivescovo di Torino per le straordinarie qualità dimostrate in oltre trent’anni di fecondo ministero, la modestia dei suoi parenti, fatti venire appositamente dal Valfrè nella Capitale, gli servì per sfuggire l’altissimo onore.

Entrambi avevano una particolare pietà verso l’umanità di Gesù e ne propagavano la devozione invitando i fedeli a contemplare e ad adorare il mistero dell’Incarnazione e della Natività di Cristo. È in questo ambiente particolarmente attento a vivere liturgicamente il Mistero di Gesù, Verbo Incarnato, che fu scritta e per la prima volta eseguita in canto la Novena di Natale.
La tradizione attribuisce a padre Vacchetta la redazione dei testi e della musica.
Grazie alle missioni popolari portate avanti dai vincenziani, la Novena fu diffusa in Piemonte, e da qui in tutta Italia. La diffusione fu facilitata dal fascino del suo canto e dalla semplicità della melodia.


Gabriella Marolles delle Lanze


A favorirne la devozione e la diffusione fu Gabriella Marolles delle Lanze, marchesa di Caluso. Questa, che aveva vissuto una giovinezza spensierata, e si era sposata prima con Carlo Agostino di Sale delle Lanze, e poi con il marchese di Saluzzo, rimasta vedova, e venuta ad abitare nei pressi della casa dei vincenziani di Torino, scelse come direttore spirituale il superiore, padre Domenico Amosso. E frequentando la chiesa dell’Immacolata restò particolarmente commossa dalle funzioni di preparazione al Natale, per cui stabilì nelle sue disposizione testamentarie che si facesse “ogni anno et in perpetuo la suddetta Novena”.

SIGNIFICATO DELLA NOVENA

Le profezie della nascita di Gesù furono tratte da brani dell’Antico Testamento e particolarmente dal profeta Isaia.
In esse è espresso non solo il profondo desiderio messianico dell’Antico Testamento con il desiderio che Dio si faccia presente sulla terra, ma in maniera espressiva viene cantata la supplica per la venuta di Gesù, l’eterno Presente nella storia degli uomini.
Varie sono le metafore che alimentano la gioia dell’attesa nella Novena: Gesù verrà come luce, come pace, come rugiada, come dolcezza, come novità, come Re potente, come dominatore universale, come bambino, come Signore giusto. La Novena vuole suscitare un atteggiamento nel credente: fermarsi ad adorarLo.




Los reyes magos di Ariel Ramirez eseguito dal Coro Pasubio di Vallarsa (TN)
diretto da Ivan Cobbe

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