Dal Trentino

Presentazione del Libro dell’autore Pino Loperfido, dal Titolo : Ciò che non si può dire – il racconto del Cermis.

A cura di Mauro Verones.

Pino Loperfido

Pino Loperfido

Milano, (1968) è autore di teatro e di narrativa e giornalista. È direttore della rivista TM- Trentino Mese. Gestisce il blog letterario Bandiera Bianca. Ha ideato e diretto il Trentino Book Festival dal 2011 al 2019.

Un Breve racconto -romanzo basato su un fatto tragico che ha toccato il Trentino segnando le vite delle persone coinvolte e la Valle di Fiemme in modo indelebile. 
ecco l’abstract ufficiale del libro di Loperfido: 

Francesco ha due grandi passioni: i film di Paul Newman e il mare. Ma vive in montagna e “guida” una funivia. La vita per lui è una continua lotta con l’insoddisfazione, combattuta in costante equilibrio tra piccole gioie ed enormi, inevitabili delusioni. Un viaggio accidentato alla continua ricerca di se stesso che si interrompe bruscamente il 3 febbraio 1998, quando un aereo partito dalla base militare U.S.A. di Aviano trancia i cavi della funivia del Cermìs, in Trentino. Una cabina precipita nel vuoto causando la morte delle venti persone a bordo. Dall’altra cabina, solitario, Francesco assiste impotente e qualche tempo dopo decide di mettersi a scrivere. È un racconto, il suo, ricco di coincidenze, premonizioni e ricordi che parte da un’infanzia segnata da un’altra tragedia e giunge ad una maturità segnata dalla piena consapevolezza del proprio stare al mondo. A fare da spartiacque, lo scellerato volo di quel martedì di febbraio, “danno collaterale” di un’ingiustificata prevaricazione militare, emblema di ogni abuso di potere, quasi sempre posto in essere a danno della gente comune. Ma per Francesco quella tragedia non è solo un fatto politico, o la conseguenza della stupidità umana. Perché è convinto che accanto a questo mondo, tangibile, limitato e oscuro ve ne sia un altro inconosciuto, luminoso e infinito, forse legato a quella che Kant definì “metafisica della natura”. Ecco allora emergere nel romanzo i mondi invisibili, quelli che per il protagonista di questa storia vibrano misteriosi tutt’attorno, offrendo segni e dando corpo alle ombre, specie nella solitudine e nella semplicità d’animo tipiche delle genti di montagna. Racconti tramandati di generazione in generazione che non forniscono prove, ma sanno maledettamente di autentico. Pino Loperfido propone un testo completamente nuovo in cui, accanto ad una ricostruzione quasi giornalistica dei fatti dona al lettore le avventure di un’anima curiosa. Di un uomo destinato a scoprire che l’unica attività o passione che non delude mai è proprio la ricerca delle ragioni per cui tutto sembra destinato, ogni volta, a deludere. L’ingiustizia può anche piantare il suo vessillo nero, ma misteriose presenze vagano dall’eternità di fianco al viandante. Delle volte basta solo sintonizzarsi con fiducia per riuscire a coglierne le frequenze. Accanto a una ricostruzione quasi giornalistica dei fatti, Pino Loperfido dona al lettore le avventure di un uomo destinato a scoprire che l’unica attività o passione che non delude mai è la ricerca delle ragioni per cui tutto sembra destinato, ogni volta, a deludere. L’ingiustizia può anche piantare il suo vessillo nero, ma misteriose presenze vagano dall’eternità di fianco al viandante. Delle volte basta solo sintonizzarsi con fiducia per riuscire a coglierne le frequenze.”

Traducciòn en lengua castellana:

“Francesco tiene dos grandes pasiones: las películas de Paul Newman y el mar. Pero vive en las montañas y “conduce” un teleférico. Para él, la vida es una lucha continua con la insatisfacción, que se libra en un equilibrio constante entre pequeñas alegrías y enormes e inevitables decepciones. Un accidentado viaje en busca de sí mismo tuvo un final abrupto el 3 de febrero de 1998, cuando un avión de la base militar estadounidense de Aviano cortó los cables del teleférico de Cermìs, en Trentino. Una cabina se precipita al vacío, matando a las veinte personas que iban a bordo. Desde el otro camarote, solo, Francesco observaba impotente y un tiempo después decidió ponerse a escribir. Su historia está llena de coincidencias, premoniciones y recuerdos, partiendo de una infancia marcada por otra tragedia y llegando a una madurez marcada por la plena conciencia de su propio ser en el mundo. El punto de inflexión es la malvada huida de aquel martes de febrero, “daño colateral” de la injustificada prevaricación militar, emblema de todos los abusos de poder, casi siempre en perjuicio de la gente corriente.

Pero para Francesco esa tragedia no es sólo un hecho político, o la consecuencia de la estupidez humana. Porque está convencido de que junto a este mundo tangible, limitado y oscuro, existe otro desconocido, luminoso e infinito, tal vez vinculado a lo que Kant llamaba la “metafísica de la naturaleza”. Y así surgen en la novela los mundos invisibles, aquellos que para el protagonista de esta historia vibran misteriosamente a su alrededor, ofreciendo señales y dando cuerpo a las sombras, sobre todo en la soledad y la sencillez de espíritu propias de los habitantes de la montaña. Cuentos transmitidos de generación en generación que no aportan ninguna prueba, pero que saben condenadamente auténticos. Pino Loperfido ofrece un texto completamente nuevo en el que, junto a una reconstrucción casi periodística de los hechos, entrega al lector las aventuras de un alma curiosa.

De un hombre destinado a descubrir que la única actividad o pasión que nunca decepciona es precisamente la búsqueda de las razones por las que todo parece destinado, cada vez, a decepcionar. La injusticia puede plantar su negro estandarte, pero misteriosas presencias han estado vagando junto al viajero desde la eternidad. A veces basta con sintonizar con confianza para poder captar sus frecuencias. Junto a una reconstrucción casi periodística de los hechos, Pino Loperfido entrega al lector las aventuras de un hombre destinado a descubrir que la única actividad o pasión que nunca decepciona es la búsqueda de las razones por las que todo parece destinado, cada vez, a defraudar. La injusticia puede plantar su negro estandarte, pero misteriosas presencias han estado vagando junto al viajero desde la eternidad. A veces basta con sintonizar con confianza para poder captar sus frecuencias”.

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