Dal Trentino

Giornata mondiale della poesia

Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è anche la data di nascita di Alda Merini, come la poetessa ricorda con la sua indimenticabile “Sono nata il ventuno a primavera”.- 

Alda Merini, foto web
Intervista Alda Merini

Pablo Neruda, Poeta dell’amore per eccellenza, ma anche uomo politico e militante, e vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1971, Pablo Neruda (Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973) conobbe il mondo e l’animo umano come pochi dei suoi contemporanei, restituendo nei suoi scritti tutta l’intensità vitale e civile che lo avrebbe caratterizzato fino alla fine dei suoi giorni.

“Un poeta più vicino alla morte della filosofia; più vicino al dolore che all’intelligenza; più vicino al sangue che all’inchiostro”: così nel 1934 Federico Garcia Lorca (1898-1936) avrebbe presentato all’Università di Madrid il cileno Pablo Neruda  (1904-1973), all’anagrafe Neftali Ricardo Reyes Basoalto.

Pablo Neruda, foto web

Pablo Neruda

Octavio Paz

Octavio Paz, Poeta e saggista messicano (Città di Messico 1914 – ivi 1998). Tra i maggiori intellettuali messicani e dell’America latina, P. si affermò come un innovatore del costume letterario e delle concezioni culturali. L’assegnazione del premio Nobel per la letteratura (1990) ratificò l’importanza della sua opera di poeta e saggista, intimamente legato al patrimonio culturale della propria terra e profondo conoscitore di paesi, epoche, lingue e tradizioni.

Octavio Paz

Augusto Roa Bastos ( Asuncion,13 giugno 1917- Asunciòn,26 aprile 2005) è stato uno scrittore paraguaiano. 

Augusto Roa Bastos

Autore di romanzi, racconti, poesie, drammi teatrali e sceneggiature cinematografiche, è considerato tra i grandi maestri della letteratura latinoamericana e una figura fondamentale della narrativa contemporanea. In gioventù partecipò alla guerra del Chaco, la cui esperienza lo segnò profondamente nelle idee; in seguito lavorò come giornalista, autore cinematografico e docente. La sua fama è dovuta principalmente al complesso romanzo Yo, el supremo (Io il supremo), un racconto sulla dittatura e sulla reazione del popolo, incentrato sulla figura di Josè Gaspar Rodriguez de Francia, il dittatore che incarnò il potere assoluto in  Paraguay tra il 1814 e il 1840.

Augusto Roa Bastos

Josè Aunciòn Silva

Bogotà il 27 novembre 1865- Bogotà 23 maggio è stato un poeta colombiano.

Josè Aunciòn Silva

Inizialmente decadentista alla maniera di Paul Verlaine, divenne con Nocturno 1894 uno dei fondatori della corrente del modernismo. Nel 1895 redasse l’opera De Sobremesa. Strinse una profonda amicizia con il poeta Julio Flòrez. Nel 1896 morì suicida sparandosi al cuore.

“Una notte,
una notte tutta piena di profumi, di mormorii e di musiche d’ali,
una notte,
in cui ardevano nell’ombra nuziale e umida, lucciole meravigliose,
al mio lato, lentamente, stretta a me, tutta, muta e pallida,
come se un presentimento di amarezze infinite
sino al più segreto fondo delle fibre ti agitasse,
per il sentiero che attraversa la pianura fiorita
camminavi”…

Nocturno, poesia di Josè Asunciòn Silva

José Oswald de Andrade Souza ( San Paolo, 11 gennaio 1890-San Paolo, 22 ottobre 1954 è stato un poeta brasilian, uno dei fondatori del modernismo brasiliano.

Membro del Gruppo dei Cinque con Mario de Andrade, Anita Malfatti, Tarsila do Amaral e Menotti del Picchia, è celebre per il suo Manifesto Antropófago, pubblicato nel 1928, in cui espone di come la grande forza della storia del Brasile sia stata quella di cannibalizzare le altre culture.

José Oswald de Andrade Souza

Fiero antipassatista, de Andrade aveva scelto la libertà di espressione come grido di battaglia e come solo unificante programma d’azione. Il suo “Manifesto antropófago” tuonava con la frase “Tupy or not Tupy, that is the question” – ispirata dalla prima tribù autoctona del Brasile costretta a sloggiare dall’arrivo della ‘civiltà’ – incitando a non fuggire di fronte al nuovo, a divorare l’”altra” cultura per assimilarne le verità.

Viene citato da Fabrizio De Andrè   nella sua canzone La domenica delle salme come il suo «illustre cugino de Andrade».

Poemas José Oswald de Andrade Souza

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