Dal Trentino

La Repubblica Argentina celebra la Giornata Nazionale del Mate.

Numerose sono le teorie sull’origine della yerba mate, arricchite da leggende dei popoli precolombiani del nord dell’Argentina, estendendosi effettivamente all’intera regione abitata dai Guaraní, che si estende tra Paraguay e Uruguay. Un elemento comune nelle diverse narrazioni è la concezione di essa come un dono divino. L’usanza attuale di consumarla è un tributo a coloro che, secondo la credenza, l’hanno “portata sulla Terra”, facendola diventare uno dei prodotti più consumati in Argentina.

Il mate deriva dalle foglie naturali di una pianta benefica nota con il nome scientifico di Ilex paraguariensis, che cresce nella vasta foresta pluviale sudamericana. Nel corso dei secoli, le tribù Aché Guayaki hanno assunto la yerba mate per i suoi effetti benefici, salutari e di “ringiovanimento”. Questo non è solo un tonico rivitalizzante, ma un autentico elisir per il corpo, poiché le sue foglie contengono naturalmente 24 vitamine e minerali, 15 aminoacidi e abbondanti antiossidanti naturali.

L’effetto tonico ed energizzante della yerba mate produce benefici sull’apparato gastrointestinale, stimolando la secrezione di enzimi e accelerando il processo digestivo, nonché l’assorbimento delle sostanze nutritive e il transito intestinale. Grazie alla combinazione di effetti sazianti, aumento del metabolismo di grassi e zuccheri e diuresi, il mate si dimostra un eccellente alleato nelle diete dimagranti, aiutando a perdere peso attenuando la sensazione di fame e spossatezza.

Sebbene spesso considerato un sostituto del caffè, i due si differenziano per la durata della caffeina. Gli effetti della caffeina nel mate, sebbene più prolungati, sono generalmente meglio tollerati dall’organismo. Una ricerca dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha anche dissipato le preoccupazioni riguardo al presunto rischio di tumori associati al consumo di mate, confutando le voci circolate negli anni Novanta.

In sintesi, i vantaggi derivanti dal consumo di yerba mate sono molteplici. Gli effetti diuretici contribuiscono a contrastare le infezioni e favoriscono un ricambio essenziale all’interno del nostro organismo. Gli effetti stimolanti, dovuti alla presenza naturale di caffeina nelle foglie, rendono il mate un’opzione energetica, mentre le proprietà antidepressive e l’alta concentrazione di vitamine e sali minerali contribuiscono al benessere generale. La sua fama per gli effetti positivi sul vigore sessuale è un ulteriore motivo di nota.

La preparazione della yerba mate segue un metodo particolare, con un’opzione meno diffusa chiamata ‘mate cocido’, un infuso in bustine simili a quelle del tè. Tuttavia, il modo tradizionale di consumare il mate coinvolge l’uso di un contenitore apposito (solitamente una zucca, ma diffusi anche mate in legno con interno in vetro temperato e materiali plastici) e una “bombilla”, una cannuccia in metallo (o, in passato, una piccola canna di bambù) che trattiene l’erba e i residui di polvere.

Ciò che potrebbe sorprendere gli occidentali è l’uso condiviso della stessa bombilla tra diverse persone (e dello stesso contenitore). Tale pratica, comune non solo in Argentina, sottolinea la tradizione in cui il “cebador” prepara il mate e lo gusta per primo prima di passarlo agli altri presenti. Questo gesto, una forma di cortesia, garantisce che il mate sia stato preparato correttamente e che la qualità sia eccellente.

Il rituale prosegue con il cebador che serve il mate alla persona alla sua destra, continuando fino a “chiudere il cerchio”. Successivamente, il mate viene restituito al cebador, che lo riempie nuovamente di acqua calda e ripete il gesto. È fondamentale che la cannuccia rimanga ferma, altrimenti l’erba si mescola e il mate assume un sapore poco gradevole. Il bevitore, inoltre, dovrebbe consumare il mate rapidamente, evitando di tenerlo per troppo tempo.

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