Dal Trentino

La simbologia dei doni dei Re Magi


“L’adorazione dei Magi” di Antonio Vassilacchi, soprannominato l”‘Aliense”. (1556 – 1629) Dalla Chiesa di San Zaccaria di Venezia.

Chi fossero i Magi che visitarono Gesù ha sempre affascinato gli studiosi. Molti ritengono la storia pura fantasia, altri hanno dato varie interpretazioni. Qui, usando informazioni da Vangeli apocrifi, da proprietà delle stelle nove e supernove, e dalla tesi di Kamal  Salibi che localizza la famiglia di Gesù alla sua nascita non nella Galilea (Jalil) ma nella Valle di Galilea (Wadi Jalil) in Arabia, e gli studi di Mario Alinei e Mario Pincherle sulla lingua e tecnologia etrusche, diamo una interpretazione in essenziale accordo con il testo evangelico e altri testi antichi.

Il termine Magi si riferisce usualmente, stando ad Erodoto ed altri, ai sacerdoti zoroastriani della Persia dai tempi achemenici sino all’ arrivo dell’ Islam.

Filippani Ronconi (2007) scrive che Zoroastro arrivò dopo un lungo viaggio da nord-est, attraversando due grandi fiumi, forse l’Amu Darya e il Syr Darya. Potrebbe essere venuto dalla regione dove vivevano popoli uralo-altaici, fra cui magiari e turchi, non definibile con precisione, ma forse collocata fra l’ altopiano Tibetano e i monti Altai. Era una regione di confine fra popoli sciti, turchi, tibetani e mongoli. Arrivò probabilmente in Persia al tempo in cui in tutto il mondo nascevano nuove religioni o  le antiche venivano profondamente rinnovate. Era l’ epoca di Budda in India, di Confucio e Laotze in Cina, della deificazione dell’ imperatore in Giappone nell’ ambito dello scintoismo, e di Talete che nel mondo greco introduceva il razionalismo. Cambiamenti epocali da religioni basate fortemente sui pianeti e sulle stelle ad altre con un contenuto più astratto e morale. Cambiamenti che studiosi come Velikovsky (1950), De Grazia (1981) ed altri hanno associato alla fine di un periodo in cui il sistema solare differiva dallo stato presente, con le orbite dei pianeti interni tali da portare a catastrofici passaggi ravvicinati, vedasi Spedicato (2010).

settemuse.it

La maggior parte degli autori fa provenire i Magi che visitano Gesù dall’ Iran. Tuttavia questa identificazione geografica crea problemi con le seguenti affermazioni negli apocrifi:

–         Dall’ Iran, in particolare dalla regione caspica dove i Magi erano particolarmente presenti, a Gerusalemme la distanza è al più di tre mesi, viaggiando a piedi ad una comoda media di 30 km al giorno, minore usando cavalli o cammelli.

Quindi i doni dei Magi sembrano riflettere una origine magiara e qualificare i magiari antichi come il popolo migliore nella lavorazione dell’ oro (per non dire di altre attività in cui pure forse eccelsero). I magiari potrebbero avere qualche vantaggio genetico, che spieghi come nell’ ultimo secolo siano stati i primi al mondo in matematica e fisica, tenuto conto del loro numero relativamente piccolo.

I doni indicano che Giuseppe, oltre a non essere un povero costruttore di oggetti in legno ma piuttosto, come già osservato, un costruttore di edifici, era forse anche uno specialista nella lavorazione di metalli preziosi. Una abilità che attraverso varie generazioni potrebbe farsi risalire a Salomone, che fu certamente in contatto con l’India e con i magiari che lavoravano a Tharsis.

I doni dei Magi hanno un significato: fanno riferimento alla duplice natura di Gesù, quella umana e quella divina.

I (T)re Magi: doni, leggende e reliquie. Tutte le curiosità sull'Epifania -  BergamoNews
Re magi :doni leggende e reliquie, Bergamo


Il significato di oro, incenso e mirra è dunque questo: l’oro perché è il dono riservato ai Re e Gesù è il Re dei Re, l’incenso, come testimonianza di adorazione alla sua divinità, perché Gesù è Dio, la mirra, usata nel culto dei morti, perché Gesù è uomo e come uomo, mortale.



Dai doni dei Re Magi a Gesù, proviene la tradizione di portare dolci e giocattoli ai bambini: questa tradizione si incrocia con la leggenda della Befana che racconta come i Re Magi, durante il viaggio verso Betlemme, si fermarono alla casa della vecchietta e la invitarono ad unirsi a loro.

La Befana declinò l’invito e lasciò partire i Magi da soli, ma poi ripensandoci, decise di seguirli.

Non riuscendo a ritrovarli, nel buio della notte, da allora, lascia a tutti i bambini un dono, sperando che fra quei bambini ci sia Gesù.

Riproduzioni D'arte Del Museo | Befana Le gateau des rois , 1774 di  Jean-Baptiste Greuze (

Jean-Baptiste Greuze Opere realizzate nell’anno 1774, Montpellier Francia




Los reyes magos di Ariel Ramirez eseguito dal Coro Pasubio di Vallarsa diretto da Ivan Cobbe

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.