
Castellano: un tuffo nel passato per riscoprire le radici della comunità.
Nel cuore del Trentino, un piccolo paese di montagna, Castellano, custodisce un tesoro di storia e tradizioni che rischiava di essere dimenticato. Grazie alla passione e all’impegno di un gruppo di appassionati, è nato nel 2002 il Laboratorio di Ricerca Storica “Don Domenico Zanolli”, un vero e proprio scrigno di memorie e testimonianze del passato.

Un progetto ambizioso per recuperare la memoria storica
L’idea di creare un laboratorio di ricerca storica è nata dalla volontà di recuperare la storia “non scritta” di Castellano, quella fatta dalle persone comuni, le cui vite e storie sono state spesso dimenticate. Il progetto, intitolato a Don Domenico Zanolli, storico e poeta dialettale che fu curato di Castellano per oltre quarant’anni, ha preso il via con la creazione dell’Albero Genealogico di tutte le famiglie del paese, a partire dalle prime registrazioni parrocchiali del 1568. Un lavoro lungo e meticoloso, durato dieci anni, che ha permesso di ricostruire le storie di circa 6.500 persone nate a Castellano negli ultimi 500 anni.
Un viaggio nel tempo attraverso documenti, foto e racconti



Ma il lavoro del laboratorio non si è fermato qui. L’associazione ha continuato a raccogliere documenti, fotografie, cartoline, racconti orali e ricordi degli anziani del paese, per ricostruire il tessuto sociale e culturale di Castellano. Un vero e proprio viaggio nel tempo, attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti della storia locale.
Un premio prestigioso per un lavoro di grande valore

L’impegno del Laboratorio di Ricerca Storica “Don Domenico Zanolli” è stato riconosciuto nel 2010 con la vittoria del “Premio nazionale Francesco Dattini”, un prestigioso riconoscimento che ha premiato la capacità dell’associazione di raccontare la storia di Castellano in modo coinvolgente ed emozionante.
Un invito a scoprire le radici della nostra identità
Il Laboratorio di Ricerca Storica “Don Domenico Zanolli” è un esempio di come la passione e l’impegno possano contribuire a preservare la memoria storica di una comunità. Un invito a riscoprire le nostre radici, per capire chi siamo e da dove veniamo.
Un incontro emozionante con le radici del Messico
Tra le tante storie che ha riportato alla luce, una in particolare merita di essere raccontata: l’incontro con Fatima Manica, discendente di una famiglia trentina emigrata in Messico. Un viaggio alle radici, quello che abbiamo intrapreso con lei come associazione Unione delle Famiglie trentine all’estero, alla scoperta di Castellano.
Fatima, con gli occhi lucidi e il cuore colmo di emozione, si è trovata a contemplare la scala che un tempo aveva visto i suoi antenati allontanarsi per sempre dalla loro terra natale. In quel momento, il tempo sembrava fermarsi, e Fatima poteva quasi sentire il peso della tristezza e del dolore che avevano gravato sui loro volti. Mille domande affollavano la sua mente: cosa avranno pensato in quel momento? Quanta sofferenza avranno sopportato?






E poi, una coincidenza che ha dell’incredibile: Fatima è nata lo stesso giorno del suo trisnonno emigrato. Un segno del destino? Un messaggio divino? Forse un invito a tornare, a ricongiungersi con le proprie radici, a chiudere un cerchio aperto troppo tempo fa.

L’incontro con Fatima è stata un’emozione profonda, la conferma che il legame con le proprie radici è un filo invisibile che resiste a ogni distanza e sfida del tempo. Un filo che il Laboratorio di Ricerca Storica “Don Domenico Zanolli”, guidato dalla passione di Claudio Tonolli, continua a tessere con cura, sapienza e dedizione, per custodire la memoria di Castellano e delle sue genti.

