Marcinelle: una ferita aperta nel cuore dell’Italia
L’8 agosto, la data si incide a fuoco nella nostra memoria collettiva. Non è solo una giornata nel calendario, ma una ferita che sanguina ancora, un monito che echeggia nel profondo della nostra anima. Marcinelle, un nome che evoca immagini di disperazione, di vite spezzate, di un’umanità schiacciata dal peso della terra e dalla crudeltà del destino.
In quella miniera belga, un pezzo d’Italia si frantumò in mille schegge. Centotrenta sei connazionali, uomini che avevano lasciato la propria terra, le proprie famiglie, per cercare un futuro migliore, furono inghiottiti dalle tenebre. Erano padri, figli, fratelli, uomini che sognavano di costruire una vita dignitosa per sé e per i propri cari.
Oggi, a distanza di decenni, il dolore è ancora vivo. La commemorazione di Marcinelle non è solo un atto dovuto, ma un’esigenza del cuore. È il bisogno di ricordare, di non dimenticare, di onorare la memoria di chi non c’è più. Ma è anche un invito a riflettere, a interrogarci sul senso del lavoro, sulla dignità del lavoro, sul valore della vita umana.
La nostra Costituzione, nel suo primo articolo, sancisce il lavoro come fondamento della Repubblica. Eppure, la tragedia di Marcinelle ci ricorda che il lavoro, se non è sicuro, se non è tutelato, può diventare una trappola mortale.
E oggi, mentre l’Europa è alle prese con nuove sfide, come quella migratoria, il ricordo di Marcinelle ci invita a non dimenticare le nostre radici, le nostre origini. I migranti che oggi cercano rifugio sulle nostre coste sono spinti dalla stessa disperazione che spinse i nostri emigranti a cercare fortuna all’estero. E come allora, anche oggi l’Europa è chiamata a rispondere con umanità, con solidarietà, con un progetto comune.
Ma Marcinelle non è solo una storia di dolore e di lutto. È anche una storia di coraggio, di resilienza, di un’Italia che non si arrende mai. Le nostre comunità all’estero, con la loro tenacia e il loro impegno, sono state e continuano a essere un esempio per tutti noi.
In questo giorno di commemorazione, rendiamo omaggio alle vittime di Marcinelle e a tutti coloro che hanno perso la vita sul lavoro. Ma non fermiamoci qui. Usiamo questo momento per costruire un futuro migliore, un futuro in cui il lavoro sia un diritto e non un privilegio, in cui la dignità umana sia sempre rispettata.