Dal Trentino

OTRANTO, PERLA DELLA PUGLIA DAL PASSATO MITICO

Fonte: (NoveColonneATG)

Lecce – “Otranto è una perla” diceva Carmelo Bene durante una delle sue indimenticabili ospitate al Maurizio Costanzo Show. E aveva ragione a definire così l’antica cittadina romana di Hydruntum, il cui nome deriva dal fiume Idro (Hydrus) che sfocia nei pressi della città oggi chiamata Otranto. Una perla che custodisce influenze messapiche, greche, romane, bizantine, gotiche, normanne, sveve, angioine e aragonesi, terra dell’olio salentino e in continuo dialogo con il mare e con i mercanti provenienti da oriente.

IL CASTELLO DI CORIGLIANO D’OTRANTO

Una terra che ha le proprie radici nella leggenda di Enea, che si dice approdò presso Porto Badisco, e nei racconti di quei marinai che giurano di aver intravisto mostri marini al largo. Ad Otranto si accede attraverso la porta Alfonsina, che con le torri della cinta muraria (la Duchesca, la Ippolita e quella di sud-ovest) offre un esempio di architettura militare, risultato della fortificazione realizzata dagli aragonesi dopo la devastazione turca del 1480. Meraviglioso il Castello Aragonese, la cui configurazione iniziale è del ‘400 ma alla quale seguono varie modifiche nei secoli successivi, che nasconde intricati e misteriosi sotterranei.

La fortificazione, fatta costruire da Ferdinando d’Aragona inglobando le fortificazioni sveve, comprende anche i miglioramenti fatti dai turchi durante l’occupazione del 1480. Interessante anche la piccola Chiesa di San Pietro (secoli X-XI), che conserva al suo interno dipinti bizantini dall’affascinante bellezza e una cripta da non perdere. Ma la vera sorpresa di Otranto è la Cattedrale di Santa Maria Annunziata, che custodisce i resti degli 800 abitanti massacrati da Achmet Pascià nel 1480 per non aver voluto rinnegare la fede cristiana.

Proprio ai Martiri di Otranto è dedicata la festa più attesa dell’anno, che ha inizio a fine luglio e va avanti per due settimane. Tutte queste influenze, fatte di guerre e commerci, invasioni e religioni, si ritrovano nei piatti locali, che uniscono la tradizione contadina e marinara all’eredità orientale. Sono assolutamente da assaggiare le famosissime orecchiette pugliesi e il pescato fresco che ogni giorno arricchisce le tavole della cittadina, particolarmente apprezzato in zuppa.

Per terminare la scoperta della perla pugliese, non resta che ascoltare la pizzica, antico ballo popolare accompagnato dalla musica dei tamburelli, nato come rituale terapeutico per curare gli effetti del morso della tarantola. Un rito intriso di tradizione e cultura popolare, che ricorda a tutti quanto possono essere profonde le radici culturali della Puglia.
COME ARRIVARE: L’aeroporto più vicino è quello di Brindisi (74 km). Otranto è servita da una propria stazione ferroviaria. In automobile da Roma: prendere A24, prendere A1/E45 in direzione di SS 372, uscire a Caianello, continuare fino a Benevento, prendere SS 16/SS 16 Adriatica a Maglie, continuare su SS 16 Adriatica in direzione di Otranto.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: A sud è imperdibile la Grotta Zinzulusa. A nord, invece, è da vedere l’area tra Torre dell’Orso e Sant’Andrea.

Grotta Zinzulusa


Torre dell’Orso e Sant’Andrea

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.