Dal Trentino

MOLISE, ACQUAVIVA COLLECROCE E LE SUE TRADIZIONI DI ORIGINE CROATA

Fonte: (NoveColonneATG)

 Campobasso – Acquaviva Collecroce è un borgo in provincia di Campobasso immerso in una terra ricca di sorgenti e circondata da una rigogliosa e selvaggia vegetazione, tra i fiumi Biferno e Trigno. Si tratta di un paese dall’atmosfera unica, che mescola suggestioni medievali e tradizioni di derivazione slava. Acquaviva Collecroce, infatti, è uno dei tre Comuni del Molise di lingua e cultura croata, nei quali la lingua madre slavo-croata è parlata ancora oggi.

La presenza di popolazioni slave è testimoniata a partire dal Seicento, quando giunsero contemporaneamente agli albanesi. Le stesse origini del borgo risalgono al XIII secolo e sono segnate dalla presenza dei cavalieri dell’Ordine di Malta fino al XVIII secolo e dall’insediamento delle popolazioni slave arrivate intorno al XV-XVI secolo. La visita può iniziare dalla Chiesa di Santa Maria Ester, costruita nel XV secolo e poi ricostruita nel 1715 dall’Ordine dei Cavalieri di Malta, per proseguire poi con il Palazzo Cantelmo.

Ma sono le fontane le vere protagoniste del territorio, tra le quali spiccano la Fontana nuova (Funda nova), la Fontana vecchia (Funda stara), la Marmorizza (Mrmarica), il Pisciariello (Pisaraj) e le Trocche (Kortij). Conclude la visita la lapide “Il Quadrato Magico”, che commemora la Venuta dei croati. Acquaviva Collecroce è anche un luogo dove le radici culturali sono particolarmente sentite, il che lo rende un ottimo punto di partenza per emigrati di ritorno interessati a riscoprire la propria terra. Se da una parte ancora sopravvive la tessitura a mano per la realizzazione di coperte e panni grezzi, dall’altra sono tanti gli appuntamenti annuali da scoprire.

Tra gli eventi, infatti, vale la pena conoscere: la celebrazione della primavera il 1° maggio, durante la quale si porta per le vie del paese il “Maj”, struttura a cono con caratteri antropomorfi ricoperta di fiori ed erbe e condotta da un uomo al suo interno; i festeggiamenti per San Michele Arcangelo il 29 settembre e l’8 maggio; San Biagio il 3 febbraio, un’occasione per assaggiare i “kolaci”, dolci ripieni di mosto cotto; la fiaccolata della Vigilia di Natale, detta “Smrcka”.

Per quanto riguarda i piatti tipici, spiccano i salumi tipici, i cavatelli con sugo di salsiccia o ventricina, lo spezzatino di carne con cacio e uova, il pane spaccato (la “panunda”, pagnotta di pane tagliata a metà ripiena con peperoni, salsiccia fritta e frittata), il “varak” (zuppa di legumi e cereali preparata in occasione della ricorrenza di San Donato, il 7 agosto), i tagliolini al latte (preparati per il giorno dell’Ascensione), i “calcioni” (dolci ripieni di pasta di ceci), le “caragnole” (pasta lunga in forma circolare fritta e cosparsa di miele), i mostaccioli e il fiadone con la ricotta o il formaggio. Non resta che raggiungere Acquaviva Collecroce e lasciarsi conquistare dalla sua unicità, frutto delle vicende storiche che hanno attraversato il Molise.
COME ARRIVARE: L’aeroporto di riferimento è a Pescara (78 km), mentre la stazione ferroviaria è a Termoli (25 km). In automobile da Roma: prendere A24, prendere A1/E45 in direzione di SS 430 a San Cesario, prendere l’uscita S. Vittore da A1/E45, prendere SS 6 Diramazione Via Casilina, SS 85 Venafrana e SS 650 in direzione di SP 78 a Acquaviva Collecroce.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Tra le mete nelle vicinanze sono da vedere Guardialfiera, Guglionesi e Bagnoli del Trigno. Sulla costa è da visitare Termoli.
https://www.visitmolise.eu/fr/scheda-localita/-/d/dms/1507053/acquaviva-collecroce

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