ALCARA LI FUSI E LE ANTICHE RADICI CULTURALI DELLA SICILIA
Fonte: (NoveColonneATG)
Messina – Alcara Li Fusi è un paese sulle pendici dei Nebrodi, che si estendono dalle cime del monte Crasto all’altopiano di Miraglia, con il monte Soro. Posta nella Città metropoli-tana di Messina, la cittadina è immersa in un territorio ricco di corsi d’acqua, in particolare il fiume Rosmarino: il centro abitato, infatti, si trova sulla riva destra sottostante a grandi rilievi rocciosi di origine calcarea.
Le origini di Alcara Li Fusi si perdono nella leggenda e risalgono al XII secolo a.C.: si dice infatti che dopo la distruzione di Troia un certo Patrone, seguace di Enea, nativo della città di Turio e perciò detto “il Turiano”, dopo essere approdato sulla costa settentrionale della Sicilia si spin-se all’interno e fece costruire un castello detto appunto Turiano, dal quale si sviluppò il borgo. Del “Castello Turio” attualmente rimangono alcuni ruderi, tra cui una torretta quadrata su una rupe rocciosa. Ai piedi della fortezza, inoltre, si trova la fontana “Abate”.
Visibili ancora oggi anche le influenze arabe: il paese conserva ancora intatto, specie nel quartiere “Motta”, il fascino dell’antico grazie ai caratteristici vicoli medievali che ricordano i tipici quartieri arabi. Tra le sue vie, è possibile ammirare varie architetture religiose: la splendida Chiesa Madre con le absidi e il campanile del XVI secolo; la Chiesa del Rosario, pregevole esempio di architettura rinascimentale; la Chiesa di S. Pantaleone del XVI secolo, nel quartiere Badia; la Cappella del Rogato, precedentemente annessa a un monastero basiliano, dove si trova un affresco murario bizantino; e l’eremo di San Nicolò Politi, meta ogni anno di un devoto pellegrinaggio.
Sul massiccio roccioso del Crasto, infine, c’è la “Grotta del Lauro” ornata all’interno da suggestive stalattiti e stalagmiti. Oltre al patrimonio artistico e alle bel-lezze naturalistiche, Alcara Li Fusi è nota per la caratteristica festa del “Muzzuni”, il 24 giugno, che rievoca elementi paganeggianti in onore di Adone e Afrodite che si sono tramandati fino a oggi, uf-ficialmente dedicata a San Giovanni Battista.
Altro appuntamento imperdibile è la festa patronale dedicata a S. Nicolò Politi, che si tiene il 17-18 agosto. Alle manifestazioni tradizionali si aggiungo-no i sapori tipici: sono da provare la carne murata (a base di carne e di patate arricchite con spezie e aromi), le polpette di finocchietto selvatico e gli immancabili cannoli con ricotta di pecora.
Ultimo elemento che compone le radici culturali locali è la tessitura artigianale di tappeti locali, i quali vengono realizzati con filo di cotone bianco e pezzi di stoffa colorati. Tutte queste caratteristiche uniche e tradizioni popolari rendono Alcara Li Fusi una meta perfetta per chi vuole scoprire la Sicilia più autentica e per emigrati di ritorno interessati ad approfondire il proprio passato.
COME ARRIVARE: L’aeroporto di riferimento è a Catania (69 km), mentre la stazione ferroviaria è a Sant’Agata di Militello (8 km). In automobile da Messina (raggiunta con un traghetto da Villa San Giovanni): prendere A20/E90 e seguirla in direzione di Circonvallazione Monaci/Viale Angelo Vicari a Sant’Agata di Militello, prendere l’uscita verso S. Agata Militello/Polizia Stradale, continua-re su Circonvallazione Monaci/Viale Angelo Vicari, prendere SP 161, Contrada Contura e SP 161 in direzione di Alcara Li Fusi.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Imperdibile la vista a Capo d’Orlando. Nell’entroterra siciliano, c’è tutto il Parco dei Nebrodi da visitare.
https://www.cittametropolitana.me.it/il-territorio/i-comuni/alcara-li-fusi/default.aspx