La festività di San Vigilio
La festività di San Vigilio, celebrata fin dal Medioevo con una solenne processione, assume un carattere altamente scenografico a partire dal XVII secolo grazie a mirabolanti spettacoli pirotecnici. Dal secondo Settecento, per la “Fiera di san Vigilio”, nei teatri di Trento si svolgono spettacoli e feste da ballo per la borghesia cittadina. Tra Otto e Novecento il programma delle feste si arricchisce con un programma ricco di intrattenimenti e spettacoli, testi teatrali originali, concerti ed operette e verrà rilanciata la mascherata carnevalesca dei Ciusi e dei Gobi.
Foto: VitaTrentina.it
Il nome Viglio deriva dal latino Vigilius (vigilante). Non si conosce il nome del padre, mentre la madre si chiamava Massenzia e i suoi fratelli Claudiano e Magoriano, che divennero anch’essi santi. Vigilio si trasferì presto con i suoi genitori da Roma (possibile città natale) a Trento, ma completò la sua formazione teologico-filosofica prima ad Atene, dove fece amicizia con Giovanni Crisostomo e poi a Roma. Nel 380 circa tornò a Trento, dove si fece ammirare per la sua formazione culturale ma anche la sua umiltà e di cui venne nominato vescovo nel 385 circa.
L’incarico gli fu dato da Valeriano di Aquileia, Ambrogio, vescovo di Milano, riconobbe e confermò Vigilio come vescovo di Trento.
G. Alberti “Estasi di S. Vigilio”, Museo diocesano Tridentino – Biografia di S. Vigilio “vescovo e martire”